I bonus fiscali degli ultimi anni, che avrebbero dovuto rilanciare l’economia a cominciare dal settore strategico dell’edilizia, non sono riusciti nel loro intento e, probabilmente, ci riusciranno sempre meno a motivo delle modalità piuttosto confuse con cui vengono gestiti da Roma con continue modifiche che, non di rado, vanno ad incidere anche sui cantieri aperti. Tuttavia hanno avuto il merito indubbio di fare luce sulle carenze strutturali del settore e sulle esigenze di maggiori controlli e maggiore attenzione; una luce che sta portando a significativi interventi in questo senso che, ancorchè gestiti certamente non nel migliore dei modi, si riveleranno particolarmente importanti.
La notizia riportata da “Il Sole 24 Ore” del 7 Marzo sui Bonus Edilizi che, a far data dal prossimo 27 Maggio, potranno essere concessi solo ad interventi ove sono impiegate aziende che abbiano adottato il Contratto Collettivo, Nazionale o Territoriale, di Lavoro, appare un ulteriore laccio che imbriglia queste misure, ma è sicuramente una buona notizia per il corretto funzionamento del settore. Una novità, quella portata dall’Art. 4 del DL 13/2022 che, stricto jure, si applica solo agli interventi di importi maggiori di 70 mila euro, e che per tali interventi richiederà a breve l’applicazione dei contratti collettivi sia nel documento di affidamento dei lavori sia nella fattura.