L’inserimento in Costituzione della tutela dell’ambiente è un passaggio storico della storia del nostro Paese che coinvolge tutti. Il fatto che il Parlamento si sia pronunciato a favore di questa riforma con una maggioranza tale da impedire lo svolgimento del referendum confermativo e far entrare in vigore subito il nuovo testo costituzionale un segnale estremamente importante.
Lo scorso anno, come referente del Presidio UNAI di Courmayeur, avevo promosso un corso d’aggiornamento in collaborazione con Legambiente Valle d’Aosta incentrato proprio sulle tematiche ambientali che aveva avuto un notevole successo tra i colleghi aderenti alla mia associazione di categoria. UNAI a livello nazionale aveva recentemente dimostrato notevole sensibilità al tema ambientale promuovendo, insieme a E-on, la piantumazione di 500 alberi nel cuore della capitale.
Si tratta, d’altronde, di un tema che deve riguardare particolarmente da vicino chi fa il mestiere che faccio io perché occorre avere ben presente come il mondo condominiale ed immobiliare è tra quelli che contribuiscono maggiormente all’inquinamento ambientale. Basti pensare a quanto incide sull’inquinamento dell’aria il riscaldamento domestico.
L’Articolo 9 della Costituzione ora stabilisce che la Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni, in attesa che sia regolata per legge anche la tutela degli animali.
L’Articolo 41 d’ora innanzi afferma che l’iniziativa economica privata è libera ma non deve recar danno alla salute e all’ambiente, precisando che la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali ed ambientali.
A volte la costituzione formale e quella sostanziale divergono per lungo tempo. L’auspicio ora è che, per quanto attiene alle questioni ambientali, non sia così, e l’attenzione da parte delle istituzioni agli aspetti ambientali si palesi immediatamente con tutte le future iniziative legislative. Nel solco tracciato da questa normativa, appare razionale attendersi che i bonus fiscali per incentivare il risparmio energetico (tra i quali vi è anche il superecobonus) vengano tenuti nella dovuta considerazione e strutturati con attenzione senza quelle continue modifiche che generano incertezza e finiscono con il depotenziarne gli effetti.